L’età adulta è un periodo di grandi variazioni nel fabbisogno e nel metabolismo calorico. Tali variazioni dipendono dallo stile di vita che si conduce. La differenza tra uomo e donna in questa fase è rilevante, soprattutto per la donna in età fertile. Approfondiamo brevemente le diverse esigenze.
BISOGNI NUTRIZIONALI DONNA ADULTA
Per le donne in gravidanza si indica un fabbisogno aggiuntivo di 350 kcal/die per il secondo semestre e di 460 kcal/die per il terzo trimestre. Per l’allattamento esclusivo nei primi sei mesi di vita del bambino si indica un fabbisogno aggiuntivo pari a 330 kcal/die.Oltre che nelle quantità, in gravidanza, la donna ha però il dovere di migliorare la sua alimentazione anche da un punto di vista qualitativo, proprio perché ciò che essa ingerisce arriva direttamente al bambino e ne condiziona la salute. È importante, soprattutto l’introduzione di acido folico e di vitamine e minerali per evitare disturbi e compromissioni nello sviluppo del feto.
Intorno ai 50 anni si ha un’ ulteriore modifica del fabbisogno energetico: la donna arriva alla menopausa (ossia quella fase della vita in cui cessa l’attività ormonale). Questa fase comporta uno sconvolgimento per l’intero organismo, incluso il metabolismo basale, che tende a diminuire ulteriormente, si modifica la sensibilità agli zuccheri (semplici e complessi) e ai grassi per cui si tende ad aumentare di peso più velocemente accumulando grasso nella porzione addominale (cioè quella che determina un maggiore rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari e diabete). È importante perciò fare delle correzioni alimentari che garantiscano, però, il giusto apporto di vitamine e minerali oltre che di macronutrienti.
BISOGNI NUTRIZIONALI UOMO ADULTO
L’uomo rispetto alla donna ha un fabbisogno maggiore perché ha un metabolismo basale più alto per cui la variabilità in termini di fabbisogno calorico è legata più allo stile di vita (sedentarietà o svolgimento di attività fisica). Anche in questa fase della vita l’alimentazione deve essere varia e di buona qualità; si deve cercare di ridurre l’eccesso di grassi soprattutto quelli “cattivi” e il colesterolo e si deve cercare di mantenere costante la massa muscolare che dai 45 anni in poi tende a ridursi fisiologicamente dell’8% ogni 10 anni. Risulta inutile, superati i 30 anni, cercare di aumentare la densità ossea perché il picco di massima quantità si ha proprio intorno ai 30 anni e successivamente tende a diminuire per cui si può solo provvedere a mantenere quella che si ha.
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